BENVENUTI NEL MIO BLOG! AMERICA: Dov'e l'uscita??

Per tutti quelli che sono partiti e vogliono tornare...

Friday, January 1, 2010

I primi mesi

I miei primi mesi in America sono stati i migliori!
Certo, la follia e la gioia della novita', il sogno avverato, l'adrenalina del grande passo ti scorre ancora veloce nelle vene, ti senti forte, pronta a tutto, ma soprattutto ci credi!
Ecco, questa e' la parola chiave: crederci! Credere che tutto e' veramente possibile! Accidenti, sono venuta dall'Italia fino qui, lavoro duro, ho grandi sogni... sono sicura che tutto andra' per il meglio, no?
Ve l'ho gia' detto che oltre ad essere intraprendente ed indipendente sono anche molto ingenua?
No?? Bene, ve ne accorgerete molto in fretta, continuate a leggere e vedrete se mi sbaglio...

Allora, continuando da dove mi sono interrotta...
I primi mesi sono stati i migliori. Condividevo un appartamento a Glendale (un sobborgo a circa 20 minuti da Los Angeles. Come Sant'Eufemia sta a Brescia) e lavoravo in downtown.
Guidavo una Cadillac del '79 color blu notte; una barca di auto nella quale mi ci perdevo... letteralmente!
Quella Cadillac mi ha lasciato cosi' tante volte a piedi che ad un certo punto ho rimpianto la mia vecchia Renault 5! Mi ricordo una volta, stavo andando a prendere degli amici all'aeroporto, e la mia Cadillac si e' fermata proprio nel bel mezzo della freeway!!! Credo di aver imparato tutte le parolacce in inglese proprio quel giorno.... ho inoltre imparato che quando un affare sembra "troppo buono", probabilmente e' un bidone!
Certo, mi direte voi, mica dovevi andare in America per imparare questa lezione.... Okay, okay, questo non e' il punto, e' solo un'altra opportunita' per appurare quanto ingenua fossi, e come credessi che l'America fosse questo posto da sogno!
Ma andiamo oltre...
Ho menzionato precedentemente che condividevo il mio appartamento a Glendale. Il mio coinquilino (o roommate come si dice qui) era un ragazzo per il quale avevo una tremenda cotta, Thelo. Lo avevo conosciuto un anno prima a Francoforte e devo essere sincera, e' grazie al suo appoggio se ho potuto trasferirmi a Los Angeles - quel che e' giusto e' giusto!
Il lavoro pero' me lo sono trovato da sola! Tramite una ragazza Italiana che ho conosciuto in un negozio, Marcella, ed un'amica di una sua conoscente (!!) che stava cercando qualcuno esperto e capace da inserire come manager nel suo Showroom nel Fashion District in downtown.
Che bellezza! Ero al settimo cielo! Non solo ero finalmente in America e guidavo una Cadillac color blu notte, ma avevo anche un lavoro nel Fashion District di Los Angeles! Ah, le cose cominciavano a girare nettamente a mio favore!
L'unico neo era che in effetti io non potevo lavorare.... una sciocchezzuola, mi mancava un permesso di lavoro o una Green Card o un qualsiasi visto che mi permettesse di guadagnarmi da vivere legalmente!

Thursday, December 31, 2009

Tutta colpa di "Grease"!

Si, e' tutta colpa del cinema e della televisione se le persone si fanno delle false idee sulle cose. Le realta' sono distorte, molto spesso imbellite (non so nemmeno se e' una parola) per il puro piacere di imbellire e non dire le cose come stanno!
E' tutta colpa di "Grease" e "Happy Days" e poi naturalmente non parliamo di "Top Gun" e altri grandi capolavori del cinema Americano/Hollywoodiano!
Si perche', forse, senza l'influsso di quelle pellicole tutto questo non sarebbe successo!
Va bene, andiamo con ordine. Cominciamo dall'inizio....
Sono cresciuta in una famiglia italiana abbastanza normale. O perlomeno "normale" nel senso piu' ampio della parola! Madre casalinga, padre imprenditore e un fratello minore.
Ho frequentato la scuola: Asilo a San Polo, Elementari a Sant'Eufemia, Medie a Caionvico ed un misto di superiori tra il Calini, il CFP ed il Perlasca a Brescia.
Come potete notare, gia' dai primi anni non riuscivo a fermarmi in un posto!
Sono sempre stata molto indipendente, anzi, direi un misto tra intraprendente ed indipendente: praticamente inventavo di tutto per non dipendere da nessuno!
Ho sempre avuto una smania di "andare", partire, fare la valigia con il minimo indispensabile, dire "arrivederci" e vedere la mia cara patria rimpicciolirsi all'orizzonte.... Ah! Sospiro di sollievo! Guardare avanti mentre nuovi orizzonti si aprono, carichi di promesse e.... hamburgers??!!
Si, hamburgers e patatine fritte (o French Fries, come le chiamano qui - le hanno anche chiamate Freedom Fries subito dopo l'undici Settembre, ma questa e' un'altra storia, da leggere piu' in la'..).
Allora, sono arrivata nella "Patria dell Opportunita'" nell'Ottobre del 1994.
Ero cosi' eccitata che non mi sembrava vero! Ero negli Stati Uniti! In America! Mi sentivo un moderno Cristoforo Colombo ma senza il peso di dover far piazza pulita di tutti gli indiani! Che bellezza! Los Angeles era li, ai miei piedi, tutta luccicante e tiepida, pronta a soddisfare ogni mio piccolo o grande desiderio. (Ho imparato prestissimo che Los Angeles e' una gran puttana, e come tale la devi pagare profumatamente per ogni sua piccola concessione. Ma questa e' un'altra storia, da leggere piu' in la'..). Allora, come dicevo, sono arrivata e mi sentivo proprio "ARRIVATA"! Il mio sogno si era avverato, ero qui! Ah! Sospiro di sollievo! Credo anche di essermi commossa, una lacrima o forse due. Ma se qualcuno vi dice che appena scesa dall'aereo ho baciato il suolo, no, non ci credete, e' una menzogna!
Dopo 45 minuti di fila all'immigration e' arrivato anche il mio turno: quando la guardia mi ha timbrato il passaporto con un bel 6 mesi di soggiorno credo di essere quasi svenuta dalla felicita'! Ho tenuto quel passaporto, nonostante sia scaduto da anni, cosi', per cercare di ricordare tutto quell'eccitamento, quella passione e quell'ardore del primo giorno...
Non stavo piu' nella pelle, avevo una voglia di uscire e respirare l'aria Americana, sentirmi Americana e cominciare a conformarmi a quel nuovo posto, cosi' elettrizzante e nuovo!